Scarse le informazioni fornite ai dipendenti, sottoposti, in realtà, a un vero e proprio controllo
Sanzione pecuniaria per l’azienda che monitora il personale attraverso un sistema di gestione delle telefonate del ‘call center’ riservato all’’assistenza clienti’. Respinta la tesi difensiva proposta dalla società, tesi secondo cui l’utilizzo di determinati strumenti tecnologici era connesso alla necessità di verificare gli standard qualitativi e di gestire eventuali reclami. Irrilevante anche la precisazione relativa alla comunicazione fornita ai lavoratori e ai sindacati. A questo proposito è emerso in realtà che i dipendenti non erano stati adeguatamente informati, poiché il sistema utilizzato dall’azienda non si limitava alla gestione delle telefonate coi clienti, ma consentiva la registrazione e il riascolto delle chiamate e la conservazione per un tempo imprecisato anche di altre informazioni relative però alla attività lavorativa del singolo operatore, come, ad esempio, la durata delle telefonate, i numeri contattati, data e ora delle chiamate. (Ordinanza del 28 ottobre 2021 del Garante per la protezione dei dati personali)