Negato il sopralluogo nel centro faunistico: non automatico il diritto dell’associazione ambientalista ad impugnare il provvedimento

Necessario che l’associazione ambientalista dimostri il possesso dei requisiti richiesti, quali un’effettiva rappresentatività, una finalità statutaria coerente con l’azione di tutela intrapresa, la stabilità e la non occasionalità dell’attività svolta, nonché il collegamento con il territorio

Negato il sopralluogo nel centro faunistico: non automatico il diritto dell’associazione ambientalista ad impugnare il provvedimento

Va riconosciuta la legittimazione a ricorrere in capo all’associazione ambientalista che impugni un provvedimento di diniego dell’istanza di sopralluogo a un centro faunistico al fine di verificare lo stato di salute degli esemplari di orso presenti nella struttura. Ciò a patto che l’associazione sia la diretta destinataria del provvedimento e sia il soggetto immediatamente inciso dallo stesso provvedimento. Questi i paletti fissati dai giudici (sentenza numero 78 del 23 aprile 2025 del Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento), chiamati a prendere in esame l’istanza con cui un’associazione ambientalista ha contestato il provvedimento, emesso precedentemente dalla Provincia di Trento, con cui le era stata negata la possibilità di un sopralluogo in un centro faunistico. Ampliando l’orizzonte, i giudici fanno chiarezza: un’associazione ambientalista, per poter agire a favore degli interessi che si prefigge di tutelare, deve dimostrare il possesso dei requisiti richiesti a tal fine, quali un’effettiva rappresentatività, una finalità statutaria coerente con l’azione di tutela intrapresa, la stabilità e la non occasionalità dell’attività svolta, nonché il collegamento con il territorio. Applicando questa prospettiva alla vicenda in esame, è stata negata la sussistenza degli indici che legittimerebbero a svolgere un’attività procedimentale o ad agire in giudizio per la tutela dei grandi carnivori, presenti nel territorio della provincia autonoma di Trento, in capo ad un’associazione, recentemente costituita in altra regione, che persegue finalità di tutela e protezione degli animali dal loro sfruttamento soprattutto nel campo della vivisezione e della lotta al randagismo, senza alcun riferimento alla tutela degli animali selvatici, e che non ha specificato quali siano le attività in concreto svolte e la presenza di un eventuale radicamento nel territorio trentino. In generale, comunque, il riconoscimento legislativo degli interessi collettivi in materia ambientale consente alle associazioni di intervenire nei giudizi per danno ambientale e ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi, nonché di intervenire in sede procedimentale a tutela degli interessi rappresentati, ma non attribuisce poteri di controllo di tipo ispettivo nei confronti delle strutture pubbliche, come, ad esempio, al fine di verificare lo stato di salute degli esemplari di orsi detenuti nel centro  faunistico in provincia di Trento.