Violate più volte l’ordinanza anti Covid del sindaco: sequestrato il pub
Fondamentali le ripetute verifiche effettuate dagli agenti di polizia, i quali hanno accertato l’operatività del locale in orari non consentiti

Legittimo il sequestro preventivo del locale – un pub, per la precisione – che ha violato ripetutamente i paletti fissati dal Comune con un’ordinanza del sindaco e mirati a contrastare l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia. In prima battuta il Questore si era limitato a disporre la sospensione della autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande rilasciate al titolare del locale. Ciò era avvenuto perché il locale, in totale violazione dell’ordinanza emessa dal Comune, aveva svolto attività di ristorazione in un orario non consentito, permettendo, per giunta, che nelle adiacenze della struttura si creassero assembramenti di avventori, e ignorando completamente le cautele sanitarie imposte dall’emergenza pandemica provocata dalla diffusione del Covid-19. Consequenziale, per i giudici, anche il sequestro preventivo del locale. Su questo fronte pesano, ovviamente, le violazione commesse dal titolare del pub, violazioni accertate grazie alle verifiche effettuate dalle forze dell’ordine, che dovevano non solo constatare la violazione delle disposizioni comunali mirate a prevenire il contagio pandemico ma anche registrare un atteggiamento ostile nei confronti degli operatori di polizia, costretti, infine, a disporre il sequestro del locale. (Sentenza 44589 del 2 dicembre 2021 della Cassazione)