Notizie del giorno
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Privacy
Riconoscimento facciale
Sanzione ad una concessionaria per utilizzo illecito del riconoscimento facciale
Il Garante Privacy ha multato una concessionaria con 120.000 euro per aver violato la privacy dei dipendenti attraverso l'utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale per il controllo delle presenze sul luogo di lavoro
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Società e fallimento
GDPR
Formazione gratuita sul GDPR con “Olivia” per le piccole e medie imprese
Un nuovo strumento chiamato Olivia offre 15 corsi gratuiti sul Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati per aiutare i titolari e i responsabili del trattamento a verificare la conformità alla normativa sulla privacy
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Responsabilità civile e assicurazioni
Responsabilità del gestore
Responsabilità in pista: la s.c. esclude il gestore di un circuito da motocross dal risarcimento
Con l'ordinanza n. 17942 del 28 giugno 2024, la Corte di cassazione ha deciso che il gestore di un circuito da motocross non è responsabile per un incidente occorso a un utente, poiché non c'era un pericolo insolito sulla pista
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Privacy
Protezione dei dati sanitari
FSE 2.0 e protezione dei dati sanitari: procedimenti avviati contro regioni e province autonome
Recentemente, il Garante Privacy ha avviato alcuni procedimenti correttivi e sanzionatori nei confronti di 18 Regioni e delle Province autonome di Bolzano e Trento per violazioni riscontrate nell'attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0. Questo avviene in risposta a segnalazioni riguardanti gravi problemi inviati al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute
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Penale
Tossicodipendenze
Il Ministro della Giustizia vs il fentanyl: un focus sulle tossicodipendenze nelle carceri italiane
Il fentanyl, una droga estremamente pericolosa anche in piccole quantità, è stato al centro dell'intervento del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la presentazione della Relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia a Palazzo Chigi
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Penale
Diffamazione
Parola impulsiva in Tribunale: per la Cassazione non costituisce diffamazione
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 25026/2024, ha deciso che una parola detta impulsivamente durante una discussione, anche se giudicata offensiva dagli avvocati della parte lesa, non è considerata diffamazione poiché non danneggia la reputazione della persona nella società